“L’avevo detto che avremmo vinto il campionato”
Perché col senno di poi siamo tutti bravissimi?
Disclaimer iniziale: odio parlare di calcio, quindi metto già le mani avanti dicendovi che qui è usato solo per contestualizzare il tema di oggi.
Tempo fa ero un grande appassionato di calcio, andavo allo stadio e guardavo tantissime partite.
Da qualche anno seguo molto meno lo sport giocato, ma mi piace da morire leggere i commenti sul web.
Perché? Perché è uno sport talmente seguito e polarizzante che, osservando la sua narrazione, si può tracciare una sorta di “spaccato dell’umanità”.
Infatti, come sempre accade quando si parla di calcio in Italia, i discorsi non sono mai lucidi e onesti e sono condizionati da un’infinità di bias psicologici.
Ecco, una delle cose che più mi affascina è seguire come la narrazione di un campionato (da parte di addetti al settore e non) cambi durante l’arco dell’anno, a mano a mano che vengono giocate le partite.
Vi faccio un esempio molto pratico.
All’inizio dell’anno gli “esperti” stilano una sorta di classifica in cui dicono quale squadra secondo loro arriverà prima, e a ruota tutte le altre.
“La squadra gialla arriverà prima, è troppo più forte della squadra verde”.
Passa qualche settimana: i gialli perdono tutte le gare, mentre i verdi vincono sempre.
Gli stessi esperti, quindi, a questo punto si contraddicono e dicono “eh sì, ma si sapeva che i verdi erano più forti, era ovvio”.
Se questa storia vi sembra assurda e incoerente dovete sapere che la conversazione media sul calcio funziona esattamente così.
Si chiama hindsight bias (letteralmente “il bias del senno di poi”): è la tendenza a trovare una spiegazione a posteriori che faccia apparire razionale ciò che inizialmente era tutt’altro che prevedibile.
Ed è qui che, alla fine di un campionato, esperti e non dicono che “era ovvio” che la squadra arrivata prima vincesse il titolo.
Il bello è che poi, se recuperi i tweet scritti mesi prima, in realtà dicevano l’esatto contrario.
Un esempio lontano dal mondo sportivo è dire “sapevo che si sarebbero lasciati” solamente dopo che una coppia effettivamente si lascia.
Oppure un consulente finanziario che dice “sapevo che quelle azioni avrebbero preso valore” solamente dopo che le azioni in questione sono cresciute.
Tutti esperti col senno di poi.
Il fenomeno dell’hindsight bias, per quanto si basi sul passato, in realtà può influire in maniera profonda anche sul futuro.
Infatti, se crediamo veramente alle frasi che diciamo a posteriori, potremmo arrivare a pensare di avere qualche capacità di predizione, applicandole anche alle situazioni che verranno.
Per esempio, se siamo degli imprenditori e il nostro business fallisce, tendiamo a dire “ok, era ovvio fallisse, queste cause erano così scontate”.
Uno studio dimostra che, prima del fallimento, il 77,3% degli imprenditori credeva che la propria startup avrebbe avuto successo. Dopo il fallimento, però, solo il 58% ha dichiarato che pensava di riuscire a ottenerlo.
Insomma, bisogna stare attenti perché il rischio è quello di sopravvalutarsi.
Il passato può darci tanto, ma dobbiamo essere in grado di leggerlo con lucidità e onestà.
Altrimenti si fa la fine dei tifosi da bar.
Sapete quanto mi piaccia quando qualcuno spiega i trend.
E per quanto la parola “cringe” ormai non sia più un trend del momento, in quanto l’Accademia della Crusca già nel 2021 l’ha inserita nelle parole nuove, sentire Roberto Vecchioni spiegarne il significato mi ha emozionato.
È finalmente uscita l’Academy di Factanza: un sacco di ore di formazione per imparare a comunicare bene sui social, il tutto raccontato in maniera divertente e accattivante.
Ci sono anche io tra i docenti, ho un modulo sui meme (su cosa se no??!) in cui spiego come utilizzarli in una strategia comunicativa. Ma ci sono anche tantissimi altri temi più “seri”.
Trovate tutto qua!!
È tutto, buon 25 aprile! Al prossimo giovedì :)
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Super anche oggi. Gli espertoni da bar aiutoooooo!!!!! Bias decisamente pericoloso questo soprattutto se applicato in campo lavorativo.
Buon 25 aprile anche a te Mattia
Mattia lo stesso bias l'ho riscontrato in chi parla di cryptovalute.....