A lezione da Elon Musk: come influenzare le persone
La macchina della propaganda influenzerà anche noi?
Nella mia bolla social non si parla d’altro: elezioni, elezioni, elezioni.
Per quanto il tema non ci sfiori in maniera diretta, è però interessante vedere le dinamiche sociali che si creano di volta in volta sulle varie piattaforme.
Reddit per esempio, almeno scorrendo la schermata principale, ha una tendenza estremamente Democratica.
I post più virali sono quelli che sminuiscono Trump, riportando le sue uscite infelici e il suo losco passato, e quelli in cui Kamala Harris riempie i palazzetti con i suoi interventi.
Mi fa assolutamente piacere vedere post di questo tipo, ma cercando di indossare il cappello dell’oggettività bisogna ammettere che la comunicazione della piattaforma sia estremamente di parte.
Questo cosa significa?
Significa che, quando un utente con le idee poco chiare sulla politica scorre il feed, può avere l’impressione che “tutti siano democratici”.
Lo stesso avviene su Twitter (non lo chiamo X per smacco, è una mia piccola protesta), ma al contrario: con l’avvento di Elon Musk la svolta politica della piattaforma è stata chiara.
È stato reintegrato il profilo di Donald Trump (bloccato in occasione dell’attentato a Capitol Hill), è ritornato Andrew Tate (per chi non lo conoscesse è un tipo che si è fatto portavoce dei “maschi alfa”, arrestato di recente in Romania con l’accusa tra le altre cose di traffico di minori, un tipetto tranquillo) e sono stati reintegrati una serie di profili che nel tempo erano stati disattivati perché di estrema destra o comunque pericolosi.
“Vox populi, vox Dei” aveva twittato Musk all’epoca, “la voce del popolo è la voce di Dio”.
E considerando che quello di Elon Musk è l’account più seguito di Twitter e che fa di tutto per apparire nel feed, se parla di un argomento è facile che diventi virale.
Di conseguenza, se si schiera a favore del partito Repubblicano è facile che influenzi molte persone. O almeno gli utenti con le idee poco chiare sulla politica, come succedeva qualche riga sopra su Reddit.
Mi ha fatto ridere un sondaggio che ha fatto un po’ di tempo fa in cui chiedeva “per chi voterai?” e il 73% delle risposte diceva Trump.
Dopo aver visto il post si potrebbe pensare che alle elezioni non ci sarà storia…
La realtà però è che al sondaggio hanno risposto prevalentemente i follower di Musk, che in linea di massima sono di una specifica fazione politica, quindi è ovvio che fossero la maggioranza.
In questo modo però, nonostante il poll non fosse un indicatore proprio di un bel niente, ha comunque fatto credere a una serie di persone che Trump fosse in vantaggio.
Il problema però è molto più grande, ed emerge non appena andiamo ad analizzare chi sono effettivamente questi famosi utenti con le idee poco chiare.
Per diventare più consapevoli e non farsi schiacciare dai social e dalla vita in generale è fondamentale conoscere i bias che entrano in gioco nella nostra quotidianità.
Uno degli errori più frequenti e potenzialmente più gravi è escludere noi stessi dalla lista degli “utenti con le idee poco chiare”.
In che senso?
Quando siamo sui social inevitabilmente ci creiamo la nostra “bolla”: parliamo con gente che la pensa come noi e vediamo i post di gente simile a noi. Questo meccanismo nel tempo si autoalimenta sempre di più, dato che interagiamo sempre di più con post del genere, escludendo più o meno tutto ciò che è esterno.
Con la nostra piccola (o grande) tribù ci sentiamo forti, invincibili, ma soprattutto di essere nel giusto. Tutto ciò che viene da fuori è sbagliato.
Involontariamente estendiamo questa sicurezza anche ad altre situazioni, elevando noi e le nostre idee e declassando chi controbatte.
Un bias molto interessante da questo punto di vista è il self-serving bias: molto semplicemente ci fa credere che se abbiamo successo è grazie alle nostre capacità e ai nostri sforzi, se falliamo invece è per colpa dei fattori esterni.
In pratica non perdiamo mai.
Questa cosa da una parte alimenta la nostra autostima facendoci notare solo le cose belle riguardo noi stessi, dall’altra parte però ci rende deboli, incapaci di accettare i feedback negativi, precludendoci quindi la possibilità di migliorare.
Se notate, l’analogia è simile: sia sui social che col self-serving bias ci chiudiamo a riccio, rimanendo però vulnerabili al mondo esterno.
In qualche modo siamo un po’ tutti così, fa parte di noi esseri umani, pensiamo “noi bene, gli altri male”, arrivando infine a credere appunto di essere immuni anche all’influenza dei social media e dei contenuti che vediamo quotidianamente.
Elon Musk lo sa benissimo, proprio per questo fa una propaganda così aggressiva su Twitter per cercare di “fregare” sempre più persone.
Perché alla fine gli “utenti con le idee poco chiare“ sono ovunque.
Anzi, potremmo essere proprio noi.
Un po’ di tempo fa leggevo che il nostro cervello pensa ed elabora informazioni basandosi sulle parole che conosce. Di conseguenza, più ne conosce, più profondi e articolati sono i pensieri che riesce a creare.
Ecco, da decenni ormai c’è un processo di “perdita” di parole, che in realtà è un processo naturale dato che segue la parlata delle persone stesse. Alcune si perdono, altre si aggiungono.
Però è un gran peccato, perché in alcuni casi si rischia di perdere “precisione” nei discorsi che si fanno, e a volte possiamo anche non farci capire dalle persone alle quali stiamo parlando.
Un caso è la parola “codesto”, che ti insegnano alle elementari (questo, codesto, quello) ma che poi, nella vita di tutti i giorni, non viene utilizzata. Ne parla bene un prof in questo video.
Perché le arance che compriamo sono dentro una retina rossa?
C’è della scienza dietro, viene spiegata in questo video.
È tutto anche per oggi. Come sempre, al prossimo giovedì :)
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Buongiorno Matti!
Riprendendo il tema della scorsa settimana, ovvero l'incapacità di concentrazione, il tema del singolo che si fa gruppo "sull'internet" sarà l'altro punto che ci porterà alla distruzione morale. Al netto del libero pensiero, che sempre sosterrò, il caso del diffondersi del complottismo (per dire il più eclatante) di ogni tipo, ne è l'esempio più lampante: persone che normalmente confondono phon e pistola (parafrasando forse un vecchio sketch di Grillo?) si ritrovano in una sfera di loro simili, arrivando a pensare che il proprio pensiero è quello giusto, in quanto diffuso e sostenuto da molte persone (molte?). Come ogni volta, vomito pesantezza, però sono argomenti che davvero mi toccano nel vivo, perchè reputo questa deriva ( effetti social/internet in generale, non complottista) davvero pericolosa.
Come diceva Rino però, ma come fare? non so.
Ciao Edamamisti, buon weekend in anticipo!