Ci sono più sedie che culi
Così disse Sottsass riguardo al fatto che vengono inventate continuamente nuove sedie.
Da circa un mese ho comprato casa.
Dopo averla pulita e sistemata, una delle prime necessità è stata arredarla.
E allora ho preso dei mobili, delle lampade, delle piante… ma la scelta in assoluto più difficile è ricaduta sulle sedie.
Sì perché, se nella testa pensi “una vale l’altra“, quando poi sfogli i cataloghi NON È VERO che una vale l’altra.
Cambia la forma, il design, il colore, il materiale, l’altezza, la larghezza, come si abbina al resto della casa, il prezzo…
Come può un oggetto così semplice, che esiste dalla notte dei tempi, essere così difficile da scegliere?
Ma soprattutto, perché ne esistono così tante?
Da quelle di design a quelle più standard, da quelle vintage a quelle nuove: la scelta è pressoché infinita.
L’aspetto che più mi incuriosisce di questa enorme quantità di tipi diversi di sedie è proprio questo: perché una volta creato un tipo di sedia non ci siamo fermati?
Perché abbiamo continuato a progettarne ancora e ancora?
Cos’è che non ci rendeva soddisfatti?
La risposta in realtà è abbastanza semplice: l’essere umano è in continua evoluzione.
E non solo, l’essere umano si evolve ma insieme a lui evolvono anche il contesto e la società.
Mi spiego meglio.
In passato non esistevano i computer, perciò non erano necessarie sedie ergonomiche create specificatamente per i lavori d’ufficio o per il gaming.
E 50 anni fa i materiali a disposizione e i processi industriali erano estremamente diversi da quelli attuali, pensiamo a tutta la “wave” di sostenibilità che una volta non c’era.
Insomma, nel tempo sono aumentate le tecnologie ma soprattutto sono cambiate le necessità, condizioni che ci hanno spinto a riprogettare in continuazione anche un elemento semplice e quotidiano come la sedia.
Scopriamo un nuovo materiale? E via a progettare sedie che lo sfruttino.
Abbiamo nuove abitudini? E via a studiare un modo per stare più comodi facendo quella nuova attività.
Questo processo di innovazione in realtà però si applica ben oltre le sedie.
Nell’ultimo anno abbiamo visto l’avvento dell’intelligenza artificiale, che ha praticamente stravolto l’intero panorama digitale e non solo, gettando un’ombra paurosa: ma ci ruberà il lavoro o no?
Oltre alle dovute preoccupazioni etiche (e non solo) riguardo la tecnologia in sé, il mio pensiero va verso una sola direzione: le innovazioni in qualsiasi settore sono inevitabili, lo dice la nostra storia.
Quello che ci rimane da fare è cercare di abbracciare i cambiamenti che arrivano, senza pregiudizi e senza paura di intraprendere una strada nuova.
In pratica dobbiamo essere come delle sedie, che si adattano alle varie evoluzioni e di volta in volta, passo dopo passo, cercano di diventare sempre migliori.
Altrimenti rischiamo di rimanere indietro, esclusi da quelli che sono i cambiamenti e di conseguenza svantaggiati nelle situazioni più disparate: nel lavoro per esempio, ma anche nella vita di tutti i giorni.
E ricordiamoci che non molte persone amano sedersi su una sedia scomoda e vecchia, perciò dobbiamo fare del nostro meglio per affrontare la quotidianità con uno spirito più aperto.
Oggi gran bella metafora.
Com’è il livello di libertà di stampa in Italia?
Spoiler: non buono. Ma un’idea più concreta possiamo farcela vedendo Giorgia Meloni che si fa intervistare da Diletta Leotta in un salottino con colori pastello e con domande molto poco attinenti alla sua carica politica.
In un video molto interessante, un giornalista analizza la situazione.
Cosa che mi ha fatto molto ridere: si suppone che per vedere se un’intelligenza artificiale è senziente e alla pari degli essere umani, il modo migliore è chiederle di creare dei video con degli esercizi di ginnastica.
Beh, questo è il risultato.
Per tenervi aggiornati sui trend del momento, il mio meme preferito è quello dello gnomo su TikTok.
In pratica uno si è travestito da gnomo con un mantello verde e con una musica medievale e ha cominciato a camminare nei centri commerciali, trovando l’opposizione dei commessi. È diventato ESTREMAMENTE virale, e in tutto il mondo si è formata una coalizione di persone che si travestono da gnomi e camminano in giro. Poi sono arrivati dei “profili nemici” di cavalieri che virtualmente vogliono combattere questi gnomi.
Sconsiglio di parlarne con qualcuno nella vita reale se no si rischia di venir presi per pazzi. Ma i numeri su TikTok sono sull’ordine delle centinaia di milioni di views.
Oggi parto per il sud-est asiatico dove farò un po’ di ferie, quindi il prossimo giovedì non ci sarà la newsletter. Ci sentiamo tra due settimane :)
PS: se la newsletter ti piace metti un cuoricino qui sotto!
Bellissima riflessione, il paragone con le sedie lo trovo molto originale e azzeccato.
Sicuramente dovremmo tutti adattarci in un modo o nell'altro altrimenti finiremo proprio come le vecchie sedie.
Buone vacanze Mattia
Buone ferie!