In questi giorni se ne sono dette di tutti i colori sulla vicenda di Chiara Ferragni con i pandori Balocco e con le uova di Pasqua.
Riassumo brevemente: Chiara ha fatto una campagna dicendo che i guadagni dei pandori col suo logo sarebbero andati in beneficienza. In realtà poi si è scoperto che in beneficienza è andata solo una piccola parte donata da Balocco e lei si è intascata dalla collaborazione un milione di Euro, senza donare nulla (ed era successa la stessa cosa 8 mesi prima con le uova di Pasqua).
Lei si è scusata in un video in lacrime, dicendo che è stato un errore di comunicazione.
Lasciando perdere la vicenda spiacevole in sé, io vorrei concentrarmi sul video di scuse e su quello che ne è scaturito.
Qua sopra vedete due frame: a sinistra c’è un suo contenuto normale, a destra c’è il video di scuse.
Notate delle differenze?
Nel video di scuse, in maniera magistrale, ha adottato colori smorti, un maglione grigio, uno sfondo sobrio, il trucco stravolto dalle lacrime…
Sarebbe stato perfetto, sì, se però fosse stata una parodia.
Vedendo il video infatti mi è sembrato di vedere una di quelle scenette satiriche dove i protagonisti hanno le parrucche e sembrano delle caricature, con gli elementi distintivi accentuati. Un po’ alla Crozza per intenderci.
E mi sono chiesto: ma ci sta prendendo in giro?
Cioè, davvero crede che con un video del genere la gente possa prenderla sul serio?
La reazione del pubblico infatti è stata implacabile: su Threads e su Twitter, per esempio, dove la comunicazione è più “libera” data la poca influenza delle varie community, sono fioccati commenti negativi anche molto pesanti.
Il classico caso in cui la toppa è peggio del buco.
Per me è stato un suicidio comunicativo principalmente per un motivo: le persone sono state trattate da stupide.
Quando costruiamo una community, ma in generale quando comunichiamo, ciò che diciamo funziona quando la gente si immedesima nelle nostre parole. E in questo modo possiamo raccontare storie, condividere emozioni, empatizzare con chi ci vede.
Ma se facciamo capire che li riteniamo degli stupidi, allora roviniamo tutto il lavoro fatto.
Per esempio, lo stesso criterio lo cerco di adottare quando scrivo: spesso ho la tendenza a iper-semplificare i concetti, ma se su temi complessi può essere utile, altre volte risulta solo inutilmente pesante.
Chi vede ciò che pubblichiamo non è solamente un account: è una persona.
E se si manca di rispetto a chi sta dall’altra parte, si fallisce a livello comunicativo.
Detto questo, è giusto ricordare che gli influencer esistono solo perché qualcuno li segue.
Insultarli nei commenti non serve a nessuno, anzi, si fa solamente il loro gioco aumentando engagement e risonanza.
L’arma più potente che abbiamo, quindi, è smettere di seguire chi non ci piace.
Ho letto da Morgan Housel che, nel 1927, l’attrice Gloria Swanson rifiutò un contratto cinematografico da 1 milione di dollari.
Per l’epoca era una cifra incredibile (oltre 16 milioni di dollari ricalcolati nel 2022) e divenne la prima persona a declinare un'offerta così elevata.
Fu un caso veramente unico, tanto che anche la Paramount, lo studio che le fece la proposta, rimase sbalordito.
Lei si giustificò dicendo: “Sarei stata la seconda o la terza persona nella storia del cinema a firmare un contratto milionario, ma sono stata la prima a rifiutarlo".
Questa notizia fece scalpore e la rese ancora più famosa e iconica.
Certo, non tutti possono permettersi di rifiutare contratti del genere, ma questa scelta ci lascia una grande verità.
Non bisogna cercare di essere i migliori. Bisogna cercare di essere unici.
In questo caso è estremizzato, certo, ma il senso è quello.
In questa settimana è esploso anche Threads, il nuovo social cuginetto di Instagram. Prima di parlarne però vorrei vedere se sopravvive, se la gente continua a utilizzarlo e in generale la sua evoluzione.
Non l’ho approfondito anche perché sono arrivato nel periodo dell’anno in cui sono veramente svuotato: troppi lavori fatti negli ultimi mesi, poche idee e pochi stimoli rimasti.
E per ricaricarmi domani parto per la Norvegia! Passerò una settimana tra Oslo e Tromso, nella prossima newsletter vi racconterò un po’ di cose che ho visto :)
Al prossimo giovedì!
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Bella anche oggi la mail e soprattutto argomenti sempre diversi ma che fanno riflettere. Da educatore credo che la comunicazione sia fondamentale e soprattutto l’essere sempre consapevoli che le relazioni sono tra persone
Splendore Va grigiume.
Come ha scritto Mizio Ratti, il maglioncino grigio da suora laica 🤣🤣🤣. Come sempre il mitico le frasi di Osho ha trovato la battuta adatta.
E comunque... Forse sì. Non so come una persona così lontana dalla realtà della media delle persone possa avere così tanti seguaci che empatizziano con lei, ma è un dato fatto.
"Povera Chiara"! Ora tutti ad attaccarla🙈
Errore di comunicazione un cavolo! Te non hai etica bella mia . Basti vedere come lucri sull'immagine dei tuoi figli.