Sisifo e l'insostenibile fatica di tornare al lavoro
Siamo destinati a spingere un masso per tutta la vita?
Sisifo nella mitologia greca era un re che aveva avuto il coraggio di sfidare gli dei dell’Olimpo, ma soprattutto aveva osato sfidare la morte.
Questo peccato era stato ritenuto inaccettabile, tanto che Zeus lo punì.
All’inferno, la punizione di Sisifo era spingere su per una montagna un masso pesantissimo solo per poi, una volta in cima, vederlo rotolare giù ed essere costretto a spingerlo nuovamente.
Per sempre. Una punizione tremenda.
C’è anche un’altra storia simile che voglio raccontarti.
Franco, dipendente, dopo due settimane di ferie è costretto a rientrare in ufficio per lavorare ininterrottamente fino alle ferie successive.
Per sempre. Una punizione tremenda.
No, non voleva essere una metafora demotivazionale: la storia di Sisifo in realtà è estremamente stimolante.
Non tanto la storia in sé, che chiaramente è fatta di sofferenza eterna, ma l’accezione con cui viene raccontata.
Il mito di Sisifo infatti è stato scritto nel 1942 da Camus e la sua chiave di lettura è tutt’altro che demoralizzante: alla fine del saggio, infatti, Camus conclude con “bisogna immaginare Sisifo felice”.
Ma com’è possibile sia felice con una punizione del genere?
Spingere un masso su per la montagna all’infinito è una palese metafora della vita stessa, in cui l’essere umano deve combattere contro un mondo esterno indifferente che non ti aiuta in nessun modo.
Eppure Sisifo non smette: anche se il suo compito sembra privo di significato, solamente il fatto di svolgere quel compito in realtà dà senso all’esistenza stessa.
È proprio per questo che una tremenda punizione divina può diventare un inno alla perseveranza, dove basta avere qualcosa su cui impegnarsi per dare un significato reale alla vita.
E quindi niente, buon rientro dalle ferie, e spero che Sisifo possa darti nuove energie per affrontare questo periodo.
Oh, almeno noi non dobbiamo spingere un masso su per una montagna, già questa è una cosa positiva.
PS: se vuoi approfondire il mito di Sisifo ti consiglio di leggere la pagina su Wiki.
Ti è mai capitato di scrollare su un social, annoiarti, passare su un altro social, annoiarti, passare su un altro social, annoiarti……?
È il paradosso della noia, sempre più presente nella nostra quotidianità.
Uno studio mostra come i giovani siano più annoiati ora rispetto al passato, che a pensarci bene è assurdo data l’enorme quantità di intrattenimento che abbiamo a portata di mano.
Un paradosso appunto.
Abbiamo la convinzione che, quando siamo liberi di scegliere, ciò che scegliamo ci piacerà di più. Solo per poi ritrovarci ad essere più infelici rispetto a uno scenario in cui le scelte a disposizione sono inferiori.
Questa dinamica avviene al supermercato con l’infinità di prodotti che possiamo acquistare, quando stiamo scegliendo uno dei migliaia film su Netflix, e in maniera esponenzialmente più forte quando siamo sui social.
E così ci ritroviamo a balzare da una piattaforma all’altra, a scrollare il telefono mentre guardiamo una serie, a concentrarci su un video al massimo per qualche secondo per poi cercare altri stimoli.
È proprio ciò che emerge da una ricerca che si chiede: “quando è stata l'ultima volta che hai guardato un video dall'inizio alla fine”?
Lo studio mostra come fare “digital switching” (saltare da un video all’altro e da un social all’altro) alla ricerca di contenuti più divertenti e coinvolgenti, in realtà porti a provare più noia. Non meno.
I consigli per migliorare possono essere diversi, per esempio se si guarda una serie tv sul laptop può essere utile espandere lo schermo al massimo per non farsi distrarre, oltre a lasciare il telefono lontano per non essere tentati da un secondo schermo.
E poi il consiglio più importante: concentrarsi per davvero su ciò che si sta guardando, così da dar peso all’azione che si sta facendo e, se proprio si vuole cambiare, almeno poi viene fatto in maniera consapevole.
Avere consapevolezza di ciò che facciamo col digitale è fondamentale per non diventare schiavi degli algoritmi.
Da rubare i tuoi dati a rubare la tua ragazza.
L'evoluzione comunicativa di Zuckerberg, raccontata attraverso i meme.
Il clima si scalda sempre di più in vista delle elezioni americane.
Da anni c’è una macchina infernale che è in grado di modificare gli esiti politici di tutto il mondo, dagli Stati Uniti appunto, fino ad arrivare alle Filippine, alla Turchia e a molti altri paesi.
Ti consiglio di prenderti un po’ di tempo e guardarti questo video di Nova Lectio, che spiega le fabbriche dei troll e la disinformazione sui social.
Qual è l’uso meno etico degli algoritmi social?
È quello che viene applicato sulle piattaforme di dating.
Se Tinder avesse l’algoritmo perfetto, tutti i suoi utenti troverebbero l’anima gemella e poi non utilizzerebbero più l’app. Proprio per questo, piattaforme del genere sono programmate per lasciarti costantemente insoddisfatto e, di conseguenza, continuare a “swipare”. Il meccanismo viene spiegato bene qua.
Buon rientro allora, ci sentiamo il prossimo giovedì :)
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Sul tema lavoro, si potrebbe dibattere per una vita intera, personalmente cerco di trovare il positivo anche in questo: come Sisifo, mi compiaccio delle braccia e spalle cresciute a forza di spingere, ma è davvero l'accontentarsi la soluzione? Scegliere il male minore è frutto di una visione soggettiva o del nostro contesto sociale?
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Tema noia: mi sono trovato proprio durante queste ferie a rendermi conto che mi sto rincretinendo di reel e sto lavorando su alternative, tipo (dico una cosa forte) tornare a leggere: il problema vero, nel mio caso, è la perdita di concentrazione e trovo assurdo che si sia arrivati a consigliare "metti il video a schermo intero, così non ti distrai", la deriva di tutto ciò è davvero tragica moralmente.
Ciao ragazzo, welcome back
Sisifo rivisto in questo modo dà speranza e coraggio per poter andare avanti perseverando. In effetti capita nella vita di tutti i giorni di dover ripetere la stessa azione. Se la vediamo come costante miglioramento e approfondimento di un’azione, penso che la ripetizione ci dia modo di migliorare e non di venir travolti nella routine alienante che può scaturirne.
Per la noia si anche a me capita. Difatti se voglio leggere o guardare un film spengo il telefono e risolvo il problema